Dieta mediterranea e nutrigenetica
La dieta mediterranea è stata a lungo considerata una delle diete più sane al mondo, in grado di migliorare la salute e prevenire le malattie croniche.
Come è noto si basa sulla consumazione di alimenti come frutta, verdura, cereali integrali, pesce, legumi, noci e olio d’oliva, e limita la carne rossa, i latticini e gli zuccheri raffinati.
Ma come la nutrigenetica può aiutare a valutare l’efficacia di questa dieta per ogni individuo?
La nutrigenetica è lo studio dell’interazione tra i geni di un individuo e la dieta che consuma.
Ciò significa che le caratteristiche genetiche di un individuo possono influenzare la sua risposta agli alimenti e il modo in cui il suo corpo elabora i nutrienti.
Ad esempio, un individuo potrebbe essere geneticamente predisposto ad avere difficoltà a digerire il lattosio o ad avere un maggiore rischio di sviluppare malattie cardiovascolari in seguito al consumo di cibi ad alto contenuto di grassi saturi.
La dieta mediterranea può essere considerata una dieta “personalizzata” in quanto fornisce un’ampia varietà di nutrienti, e la sua efficacia può variare a seconda del patrimonio genetico di ciascun individuo.
In questo senso, la nutrigenetica può essere utile per valutare l’efficacia della dieta mediterranea per ogni persona, e identificare le modifiche specifiche da apportare in base alle esigenze del proprio patrimonio genetico.
Un esempio di come la nutrigenetica possa influenzare la risposta alla dieta mediterranea è il gene FTO, che regola l’appetito e il metabolismo dei grassi.
Gli individui che hanno varianti genetiche specifiche di questo gene possono avere una maggiore tendenza a consumare cibi ad alto contenuto calorico e ad accumulare grasso corporeo.
Tuttavia, uno studio condotto su individui con varianti genetiche del gene FTO ha dimostrato che una dieta mediterranea può ancora aiutare a perdere peso e ridurre il rischio di malattie croniche, anche in presenza di tali varianti genetiche.
Un altro gene che può influenzare la risposta alla dieta mediterranea è il gene APOA2, che è coinvolto nella regolazione del metabolismo dei lipidi e del colesterolo.
Gli individui con una variante specifica di questo gene possono avere un maggior rischio di sviluppare malattie cardiovascolari in seguito al consumo di grassi saturi.
Tuttavia, uno studio ha dimostrato che l’adozione di una dieta mediterranea può ancora ridurre il rischio di malattie cardiovascolari in individui con questa variante genetica.
La nutrigenetica può aiutare a identificare eventuali carenze nutrizionali specifiche per ciascun individuo, consentendo loro di apportare modifiche mirate alla propria dieta.
Ad esempio, una persona che ha una carenza di vitamina D a causa di un gene specifico potrebbe dover integrare la propria dieta con cibi ricchi di questa vitamina o con un integratore.
Allo stesso modo, un individuo che ha una predisposizione genetica ad avere un maggiore rischio di carenza di vitamina B12 potrebbe dover includere cibi ricchi di questa vitamina nella propria dieta, come carne, pesce, latticini o uova.
C’e’ da considerare anche che, questa scienza può aiutare a identificare eventuali intolleranze alimentari o sensibilità specifiche per ciascun individuo.
Un individuo con una variante genetica specifica potrebbe essere intollerante al glutine e dover evitare cibi contenenti glutine, come il grano, così come un individuo con una sensibilità al lattosio potrebbe dover evitare cibi contenenti lattosio, come latte, formaggi e yogurt.
La nutrigenetica può aiutare a identificare eventuali fattori di rischio specifici per ciascun individuo, consentendo loro di apportare modifiche mirate alla propria dieta.
Consideriamo il caso di una persona con una predisposizione genetica a un maggiore rischio di malattie cardiovascolari potrebbe dover adottare una dieta mediterranea più rigorosa, limitando ulteriormente il consumo di grassi saturi.
Per concludere, la nutrigenetica può fornire informazioni preziose sulla risposta di un individuo alla dieta mediterranea, consentendo una personalizzazione della dieta in base al patrimonio genetico di ciascuno.
Ciò può migliorare l’efficacia della dieta mediterranea per ogni individuo e aiutare a prevenire malattie croniche.
E’ comunque importante notare che la nutrigenetica non deve sostituire un’adeguata valutazione medica e nutrizionale, e che la dieta mediterranea rimane una dieta sana e consigliata per la maggior parte delle persone.
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