Il corpo tende a raggiungere una propria stabilità, sia fisica che comportamentale, e la mantiene nel tempo, contrastando ciò che la minaccia con dei meccanismi di autoregolazione. Questa in termini tecnici si chiama omeostasi.

In base a questo processo il corpo registra un peso, come proprio, e in quel peso stabilisce il suo set-point, cioè la quantità di grasso alla quale il corpo si abitua e che cerca di mantenere costantemente.

Quando perdiamo peso, il nostro corpo non registra immediatamente il nuovo punto fermo Essendo per lui il grasso una risorsa vitale, tenderà immediatamente e recuperarlo.

La pancia gonfia è uno dei motivi principali per cui una persona si rivolge ad un medico per dimagrire. Tuttavia, spesso questo disturbo non è legato al sovrappeso o al tessuto adiposo accumulato, ma è invece indice di aria nella pancia a causa di patologie del tratto gastrointestinale: la più frequente è la sindrome dell’intestino irritabile. Infatti, la produzione dell’aria nell’intestino è una conseguenza sia di ciò che mangia che della tua flora batterica, anche detta microbiota. Mantenere un microbiota sano e la barriera intestinale integra diventa un passaggio cruciale per preservare lo stato di salute: l’alimentazione svolge un ruolo chiave a questo scopo. Ancora una volta, gli studi scientifici ci suggeriscono che il modello della dieta mediterranea è quello migliore.

Mangiare pasta a cena non fa ingrassare. Anzi, aiuta a rilassarsi e, quindi, facilita il sonno. La conferma arriva dal massimo organismo in materia: l’Istituto Superiore di Sanità.

Nel blog dedicato ai falsi miti alimentari, scrive che “la convinzione che i carboidrati debbano essere esclusi dalla dieta, o che sia meglio assumerli durante il giorno e non la sera, è priva di fondamenta”. I carboidrati, insomma, non sono così malefici come si suole pensare

Un nutrizionista è un professionista della salute che si occupa dell’analisi, della valutazione e della pianificazione della dieta e della nutrizione per promuovere la salute e il benessere dei pazienti. Il nutrizionista lavora con i pazienti per sviluppare piani alimentari personalizzati che soddisfino le loro esigenze nutrizionali, i loro obiettivi di salute e le loro preferenze alimentari.

Il lavoro di un nutrizionista può includere la valutazione dello stato nutrizionale del paziente, l’identificazione delle esigenze nutrizionali specifiche, la progettazione di piani alimentari individualizzati, la consulenza sui cambiamenti dello stile di vita, la valutazione dei progressi del paziente e la fornitura di supporto e motivazione per raggiungere gli obiettivi di salute.

Inoltre, il nutrizionista può lavorare in collaborazione con altri professionisti sanitari, come medici, dietisti, infermieri e terapisti, per garantire la migliore cura possibile per il paziente.

Per perdere peso in modo salutare, è importante seguire una dieta equilibrata e variata che comprenda una varietà di alimenti sani, come frutta, verdura, proteine magre, grassi sani e carboidrati complessi. Inoltre, è importante fare attività fisica regolarmente e gestire lo stress in modo appropriato. Un nutrizionista può aiutare a creare un piano alimentare personalizzato e a fornire consigli sull’attività fisica e sulla gestione dello stress per aiutare a raggiungere gli obiettivi di perdita di peso.

Per aumentare la massa muscolare, è importante consumare una quantità sufficiente di proteine di alta qualità, come carne, pesce, uova, latticini e legumi. Inoltre, è importante includere carboidrati complessi, come il pane integrale, la pasta integrale e il riso integrale, e grassi sani, come l’olio d’oliva e l’avocado, nella dieta. Un nutrizionista può aiutare a determinare le quantità appropriate di questi nutrienti e a consigliare alimenti specifici per sostenere l’aumento della massa muscolare.

Durante la gravidanza, è importante consumare una dieta equilibrata e variata che comprenda una varietà di alimenti sani, come frutta, verdura, proteine magre, grassi sani e carboidrati complessi. È anche importante fare attenzione ai nutrienti essenziali come il ferro, il calcio e l’acido folico. Durante l’allattamento, è importante continuare a seguire una dieta equilibrata e assumere una quantità sufficiente di calorie per sostenere la produzione di latte. Un nutrizionista può fornire consigli su come gestire le esigenze nutrizionali durante la gravidanza e l’allattamento e su come scegliere alimenti sani per sé e per il proprio bambino.

Per le persone con intolleranze o allergie alimentari, è importante evitare gli alimenti che causano reazioni negative e scegliere alternative salutari. Ad esempio, per le persone con intolleranza al glutine, è importante scegliere alimenti senza glutine come il riso, il mais, la quinoa e i legumi, invece di alimenti come il pane, la pasta e il grano. Un nutrizionista può aiutare a identificare gli alimenti che devono essere evitati e a consigliare alternative salutari per garantire una dieta equilibrata.

Per includere alimenti vegani o vegetariani nella dieta in modo bilanciato, è importante fare attenzione ai nutrienti essenziali che potrebbero mancare nella dieta, come proteine, ferro, calcio e vitamina B12. Ad esempio, per le persone vegane, è importante includere fonti di proteine vegetali come legumi, tofu, noci e semi, e fare attenzione a integrare il ferro e il calcio attraverso alimenti come spinaci, cereali fortificati e latte di mandorle. Un nutrizionista può aiutare a creare un piano alimentare vegano o vegetariano bilanciato e a consigliare integratori se necessario.

Una intolleranza alimentare è una reazione del corpo a un determinato cibo o sostanza che può causare sintomi come gonfiore, diarrea, dolori abdominali o altri disturbi. Le intolleranze alimentari sono diverse dalle allergie alimentari, che sono reazioni più gravi del sistema immunitario a determinati cibi.

I sintomi comuni delle intolleranze alimentari possono includere gonfiore, diarrea, dolori abdominali, stitichezza, nausea, vomito, mal di testa, affaticamento, eczemi o altre eruzioni cutanee, respiro corto o difficoltà respiratorie. I sintomi possono essere leggeri o gravi e possono variare da persona a persona.

Per diagnosticare un’intolleranza alimentare, il medico o il nutrizionista può raccomandare una serie di test, come ad esempio un esame del sangue o una prova di eliminazione, in cui si elimina il cibo sospetto dalla dieta per un periodo di tempo e poi si reintroduce per vedere se i sintomi ritornano.

I cibi che possono causare intolleranze alimentari possono includere latticini, glutine, frumento, uova, frutta a guscio, pesce, crostacei, soia e altri cibi.


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