Keto-DNA Diet 

KDD è Un TRATTAMENTO URGENTE ed INTEGRATO per la RAPIDA PERDITA DI PESO ed il mantenimento a lungo termine in 3 fasi, con LIPOSUZIONE ALIMENTARE senza farmaci ne bisturi e DIETA DI MANTENIMENTO  che può essere PERSONALIZZATA SUL TUO DNA (Fig.1).

Fase 1) KETO Diet:
(14-21gg)

Keto dieta per la RAPIDA PERDITA DI PESO con effetto di LIPOSUZIONE ALIMENTARE  senza farmaci ne bisturi, durante la quale si ha rimodellamento della silhouette corporea per notevole impoverimento delle aree più ricche di adipociti (fianchi, glutei, addome). Durante questa fase l’ INTEGRAZIONE AMMINOACIDICA preserva la massa magra e soprattutto INIBISCE IL SENSO DI FAME, consentendo al paziente di seguire la dieta con facilità.

Fase 2) TRANSITION Diet:
(21 gg)

Dieta di RIADATTAMENTO METABOLICO in cui si continua a perdere peso ma in maniera più blanda  preparando il corpo alla fase successiva.

Fase 3) DNA Diet:
(21gg + 21gg)

Dieta di MANTENIMENTO per il consolidamento dei KG persi, PERSONALIZZATA SUL TUO DNA  evitando o RIDUCENDO I CIBI CHE PIU’ TI FANNO INGRASSARE e/o  ti causano fastidi, svelando INTOLLERANZE e SENSIBILITÀ INDIVIDUALI (leggi sezione Nutrigenetica  e test genetici ).

APPROFONDIMENTI

COS’ E’ LA DIETA CHETOGENICA?

La dieta chetogenica è uno trattamento alimentare che porta ad un rapido dimagrimento dovuto ad un fenomeno fisiologico detto chetosi, che si ottiene tramite eliminazione o riduzione dei carboidrati dalla propria alimentazione per un determinato periodo di tempo. Tale dieta si basa su un introito prevalentemente proteico e lipidico, i carboidrati (fonte energetica principale del nostro organismo) vengono infatti drasticamente ridotti a meno di 50 grammi al giorno. Di conseguenza i carboidrati introdotti durante una dieta chetogenica non sono in quantità sufficiente per essere utilizzati a scopo energetico dal corpo, il quale si vede costretto ad utilizzare substrati diversi e avvia così, in modo indiretto, una serie di meccanismi che lo portano in CHETOSI: Processo biologico naturale capace di indurre l’organismo ad utilizzare il grasso in eccesso come fonte energetica principale ( al posto di carboidrati e proteine) tramite l’aumento della cosiddetta beta-ossidazione degli acidi grassi mediante la quale vengono “bruciati” i trigliceridi depositati nel tessuto adiposo per produrre piccole molecole chiamate corpi chetonici. I corpi chetonici così prodotti dal fegato circoleranno nel sangue assolvendo funzione energetica, rifornendo sia il cervello ma anche muscoli, tessuti periferici e cuore. Questo è un processo fisiologico assolutamente normale per il nostro corpo, che viene solo maggiormente stimolato dalla forte riduzione o assenza di zuccheri. Tutto ciò ha come conseguenza una grande stimolazione del dimagrimento, essendo i grassi utilizzati a scopi energetici. Per questo motivo la chetosi ha una funzione di “liposuzione alimentare”, ossia scioglie il grasso localizzato ed ostinato come nel caso delle adiposità accumulate su addome, cosce e glutei.

VLKCD: UNA MODALITA’ DELLA DIETA KETOGENICA

I metodi convenzionali per perdere peso includono diete ipocaloriche (1000-1500 calorie al giorno) equilibrate nei nutrienti e abbinate a esercizio fisico regolare. In quanto alla dieta chetogenica, uno dei protocolli più comuni è la riduzione delle calorie al di sotto di 1000 calorie al giorno (più spesso intorno a 600/800 calorie al giorno), chiamato VLKCD (Very Low Calorie Diet), riferendosi alle famose diete a bassissimo contenuto calorico note come VLCD (Very Low Calorie Diet), che per definizione forniscono circa 800 calorie al giorno. La dieta chetogenica VLKCD determina un notevole bilancio energetico negativo e viene definita come una dieta che fornisce meno di 800 calorie fino a non meno di 450 calorie al giorno. La Comunità Europea classifica la dieta VLCD come parte del gruppo di diete SFG (Special Food Group), adatte per il controllo del peso.

A causa del basso contenuto di zuccheri, il corpo è costretto a “bruciare” i grassi (lipolisi) producendo corpi chetonici (Acetone, Acido Acetil-acetico, Acido Betaidrossibutirrato), che non solo forniscono energia per l’organismo, ma anche riducono il senso di fame. Ecco perché questo tipo di dieta è vincente, oltre alla rapida e significativa perdita di peso che motiva fortemente il paziente.

Ad oggi, oltre alle applicazioni classiche per il trattamento del sovrappeso e dell’obesità, numerose sono le evidenze cliniche che convalidano e studiano l’utilità dell’impiego della dieta chetogenica  in moltissimi settori (Fig.2).

Fig.1: supposti meccanismi di azione terapeutica della dieta chetogenica in patologie per le quali esistono forti evidenze (a) ed evidenze emergenti (b).

KETO DIET combinata con integrazione aminoacidica

La dieta chetogenica, combinata con un’integrazione di aminoacidi, prevede l’assunzione di meno di 60-100 grammi di carboidrati al giorno e di 1-1,5 grammi di proteine per kg di peso ideale. Questa dieta è stata sviluppata dal Prof. G.L. Blackburn dell’Harvard Medical School nel 1971 come alternativa al digiuno e codificò la quantità minima di proteine necessaria per preservare la massa muscolare durante la perdita di peso. Questo protocollo è stato poi convalidato dalla FDA nel 1993 e successivamente migliorato dalla scuola svedese. La Finlandia ha incluso la dieta ipocalorica a risparmio proteico come trattamento di primo livello per la cura dell’obesità dal 2003 al 2010.

La dieta chetogenica può essere realizzata con alimenti naturali o attraverso prodotti commerciali e integratori formulati appositamente per sviluppare la chetosi. Un buon integratore di aminoacidi deve contenere proteine del siero del latte, arricchite con inositolo, potassio, L-citrullina, L-ornitina, L-carnitina, L-cistina, magnesio e niacina. Queste proteine sono facilmente assimilabili dall’organismo e sono fondamentali per prevenire la perdita di massa muscolare, poiché le fonti di carne magre da sole non sarebbero sufficienti e apporterebbero calorie extra.

La chetosi che si instaura durante la dieta chetogenica combinata con integrazione aminoacidica rappresenta una soluzione per la perdita di peso rapida quando richiesto e consentito dalle condizioni del paziente. La perdita di peso avviene in due fasi: una rapida e iniziale e una successiva più lenta.

  • La prima settimana di dieta vedrà una perdita di liquidi e una riduzione dell’accumulo di glicogeno, che solitamente trattiene grandi quantità di acqua. Questo porta a una riduzione del volume del corpo. Nei giorni successivi, grazie all’entrata in chetosi e alla produzione di corpi chetonici, si inizierà a bruciare i depositi di grasso, mantenendo intatta la massa magra. Questo è possibile poiché le proteine che compongono i muscoli sono protette dall’apporto alimentare e dagli integratori, che mantengono costante l’equilibrio tra anabolismo (formazione) e catabolismo (distruzione).

Se le modalità di trattamento vengono rispettate dopo 1 mese e mezzo circa di dieta si può arrivare perdere in media fino al 10% del peso di partenza, anche se l’ entità  della rapida perdita di peso che normalmente si ha durante i primi 10 giorni può essere influenzata dalle caratteristiche del soggetto e dal suo metabolismo calorico di base.  Infatti in dettaglio potrà potenzialmente perdere più peso:

  • chi ha un elevato sovrappeso, cioè un BMI iniziale più alto
  • chi ha una obesità a “mela” (circonferenza addominale > 102 cm per gli uomini, > 88 cm per le donne)
  • chi ha una età al di sotto dei 40 anni
  • chi ha una struttura muscolare più rappresentata

È importante sottolineare che la dieta chetogenica (Keto Diet) fornisce il giusto apporto giornaliero di proteine, calcolato e personalizzato in base alle esigenze del paziente. Tuttavia, la chetosi che si instaura durante la fase 1 della dieta Keto-DNA non può essere mantenuta indefinitamente. La maggior parte degli studi suggerisce di utilizzare questo tipo di dieta per un massimo di 8-12 settimane. Alla fine del percorso chetogenico, il paziente dovrebbe essere guidato verso un reinserimento graduale di alimenti ricchi di carboidrati (fase 2 Transition Diet) e verso uno stile alimentare sostenibile a lungo termine che permetta di mantenere i risultati ottenuti (fase 3 DNA Diet con dieta genetica personalizzata). Se il primo ciclo completo non porta al peso desiderato, è possibile ripetere il trattamento più volte, con una perdita di peso complessiva significativa nel lungo termine. (Fig3).

Dieta chetogenica Palermo

Fig.2: Approccio ciclico del trattamento KDD in base risultati raggiunti.

ATTENZIONE: Introdurre in modo fai da te i carboidrati durante il trattamento ( soprattutto nei primi 21 giorni), o non attenersi scrupolosamente al piano alimentare proposto mangiando cibi extra, vorrà dire uscire dallo stato di chetosi e quindi vanificare gli sforzi fatti in quanto il corpo, in astinenza da zucchero, si attiverà immediatamente per assimilarlo. Considerato che l’organismo impiega (a seconda della persona e del suo stato fisico) circa 4 giorni per entrare in chetosi, bloccare il processo dopo 10 giorni complessivi avrà come risultato solo una perdita di tempo e non si avranno i forti benefici apprezzabili con il dimagrimento che questa dieta può garantire.

COTROLLO DELLO STATO DI CHETOSI

Per controllare che nel paziente si sia instaurata effettivamente la chetosi è necessario misurare la chetonuria, cioè la presenza di chetoni nelle urine e lo si fa utilizzando delle strisce reattive (Ketur Test o simili, acquistabili in farmacia) che a contatto con le urine vira di colore dal rosa pallido al viola scuro in relazione alla concentrazione di chetoni presenti nelle urine (Fig.4).

Fig.3: Misura della concentrazione di corpi chetonici con Ketur Test

LA CHETOSI FISIOLOGICA NON E’ DANNOSA

Riportiamo due importanti citazioni di due dei più importanti ricercatori che per anni hanno studiato le diete chetogeniche:

– “ I chetoni non devono essere considerati una sostanza tossica o un sottoprodotto anomalo del metabolismo umano. Piuttosto , i chetoni sono normali sostanze fisiologiche che giocano molti importanti ruoli nel corpo umano ”. (McDonald L.,1998).

-“ La funzione fisiologica della chetosi è quella di fornire il cuore e il sistema nervoso centrale con dei substrati metabolici altamente energetici durante i periodi di ridotta disponibilità di glucosio. Grazie a questo meccanismo i chetoni hanno permesso ai nostri antenati di sopravvivere e rimanere efficienti anche quando sprovvisti di cibo ”. (Paoli et al.,2012).

I corpi chetonici sono normalmente presenti nel sangue ad una concentrazione fisiologica inferiore a 0,5  mM/dL ( circa 0,1 – 0,5 mM/dL).  Nella  chetosi “nutrizionale“  che si ha durante una dieta VLCD chetogenica ( come nella Fase 1 del trattamento Keto-DNA Diet)  la quantità dei corpi chetonici non supera  i 5 mM/dl  per cui non ha  ripercussioni sulla composizione e pH del sangue come può invece accadere nel Diabete scompensato in cui la concentrazione dei chetoni è di ben  5 volte superiore (20-25 mM/dl) e si realizza una “cheto acidosi diabetica” (Fig.4).

Fig.4: Differenza del livello di corpi chetonici nel sangue (da sinistra a destra concentrazione espressa in mM/dL): a) Concentrazione fisiologica;  b) concentrazione indotta da chetosi nutrizionale; c) concentrazione patologica.

VANTAGGI E SVANTAGGI DELLA KETO DIET

Anche se con una incidenza molto bassa che si aggira intorno al 3% dei casi, durante il primo ciclo da 14-21 giorni della Keto Diet (Fase 1 del trattamento che ricordiamo consente al corpo di entrare in chetosi per sopperire alla mancanza di carboidrati)  possono verificarsi  una serie di sintomi che si avvertono solo nei primi giorni ( ovvero quando l’organismo  sta cominciando a produrre i corpi chetonici) che  normalmente si manifestano come  disturbi passeggeri che regrediscono rapidamente, tra cui:

  • Avvertire leggero mal di testa (al corpo cominciano a mancare gli zuccheri)
  • Sentirsi stanchi (l’organismo ha esaurito le scorte di carboidrati)
  • Avere l’alito cattivo o la bocca impastata (è cominciata la produzione di corpi chetonici)
  • Avere un’accentuata diuresi ( perché è necessario bere almeno 2-3 litri di acqua)
  • Avere l’intestino irregolare con presenza di stipsi (a causa del mancato apporto di fibra ed olio, e della diminuzione della massa fecale per le porzioni ridotte)

Nel momento in cui invece il corpo entra in chetosi le cose cambiano:

  • ASSENZA DI FAME (I corpi chetonici donano un senso di sazietà che stabilizza e frena gli attacchi di fame)
  • ENERGIE ED IPERATTIVITA’ (Sparisce il senso di fatica ma ci si sente attivi e propositivi)
  • Miglioramento dell’ ASPETTO CUTANEO (pelle più liscia e luminosa)
  • PERDITA DI PESO CONSISTENTE (principalmente di MASSA GRASSA accumulata nelle zone ostinate come addome, fianchi, glutei per effetto di lipolisi)
  • maggiore DEFINIZIONE MUSCOLARE
  • MIGLIORAMENTO DELLA CELLULITE
  • Capelli più forti

INDICAZIONI E CONTROINDICAZIONI DEL TRATTAMENTO

Come tutti i trattamenti medici anche la dieta ipocalorica a risparmio proteico ha indicazioni e controindicazioni per altro già definite nel protocollo convalidato dal Ministero della Salute degli USA.

Chi può sostenere una dieta VLCD chetogenica come la Keto Diet?

Indicata nei casi di:

  • Obesità: BMI>30
  • Sovrappeso: 25>BMI<29
  • Sovrappeso associato a fattori di rischio:

         – Diabete mellito di tipo 2 (e insulino-resistenza)

         – Dislipidemia

         – Sindrome metabolica e problemi cardiovascolari

         – Asma

         – Apnea del sonno

         – Patologie dell’apparato locomotore

  • Motivi estetici

          – Adiposità localizzate ( molto indicata nelle donne con struttura ginoide, ovvero accumuli su glutei, fianchi cosce)

          – PEFS (“pannicolopatia edemato-fibro-sclerotica”) ovvero cellulite localizzate

  • Pre-intervento chirurgico nei casi di chirurgia bariatrica
  • Certi tipi di epilessia

Chi non può sostenere una dieta VLCD chetogenica come la Keto Diet?

Controindicata nei casi di:

  • Diabete mellito di tipo 1 (insulino-dipendente)
  • Insufficienza renale
  • Insufficienza epatica grave
  • Insufficienza cardiaca
  • Ictus pregressi
  • Gravidanza e allattamento
  • Disturbi psichiatrici gravi
  • Neoplasie evolutive
  • Ragazzi/e in età evolutiva
  • Anziani
  • Disordini alimentari psicogeni da alimentazione compulsiva (DCA)

Bibliografia

  1. Diabetes. 1976 Jun;25(6):494-504.
  2. The National Task Force on the Prevention and Treatment of Obesity. Very Low-Calorie Diets. JAMA 1993;270:967-74
  3. Lancet 1997; 350: 423-6
  4. DEHKO– Finnish Diabetes Association 2003
  5. Asia Pac J Clin Nutr. 2006;15 Suppl:49-54. State of the science: VLED (Very Low Energy Diet) for obesity. Delbridge E, Proietto J.
  6. Finnish Diabetes Association. Development Programme for the Prevention and Care of Diabetes in Finland DEHKO 2000-2010.
  7. Nutr Diabetes. 2014 Feb 10;4:e105.
  8. Int J Environ Res Public Health. Feb 2014; 11(2): 2092–2107.
  9. Paoli A. et al. “Beyond weight loss: a review of the therapeutic uses of very-low-carbohydrate (ketogenic) diets.” European Journal of Clinical Nutrition. May, 2013.

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